22 agosto, 2023

22 agosto 1988 - Aretha, la regina

Fresca vincitrice di due Grammy Awards, Aretha Franklin assiste il 22 agosto 1988 alla presentazione di un film-documentario su di lei: “Aretha Franklin: The queen of soul” (Aretha Franklin, la regina del soul). Oltre a raccontarne la vita e le vicende artistiche, raccoglie le testimonianze di colleghi come Ray Charles, Eric Clapton, Whitney Houston e Smokey Robinson. Nata a Memphis il 25 marzo 1942 la Franklin inizia a cantare da giovanissima, insieme al fratello Cecil e alle sorelle Erna e Carolyn, sotto la guida del padre, il reverendo C.L. Franklin, cantante di gospel che la porta con sé nei suoi spettacoli itineranti. In questa mescola di musica, ritmo, fede e teatralità si forma la sua personalità artistica. Conosce grandi artisti come Mahalia Jackson e James Cleveland e pubblica il suo primo disco nel 1956 quando, appena quattordicenne, è la solista del coro della New Bethal Baptist Church di Detroit. Ben presto la sua fama travalica i confini dei concerti religiosi e di lei si accorge John Hammond, lo scopritore di Billie Holiday, che le procura il primo contratto discografico con la Columbia Records. Sotto la sua guida incide vari dischi gospel, ma i limiti di questo genere le stanno stretti. Nella seconda metà degli anni Sessanta passa alla Atlantic dove entra in contatto con i nuovi fermenti della musica nera. È il produttore John Wexler l’artefice del suo cambiamento. La lascia libera di spaziare come vuole, limitandosi a curare gli arrangiamenti e il tessuto orchestrale. Nel 1967 con I never loved a man (the way I love you) Aretha vola alta nelle classifiche e nel cuore del pubblico. La conferma arriva, qualche mese dopo da una drammatica versione di Respect, un brano di Otis Redding. Sono anni di forti tensioni razziali e di lotte per i diritti civili. La sua voce, potente e dolcissima, si leva sulla scena artistica statunitense di quel periodo e ne interpreta, come poche altre, la colonna sonora. Negli anni Settanta la formula ideata da Wexler sembra non funzionare più. Aretha ripiega allora sulle atmosfere eleganti e rilassate del pop orchestrale, imprigionando in parte la sua personalità e affidandosi a produttori abili come Quincy Jones. Sembra l’inizio del declino artistico, il progressivo adattamento a una tranquilla normalità, ma le apparenze ingannano. All’inizio degli anni Ottanta si rivede la vecchia e non sopita grinta in un’indimenticabile apparizione nel film “The blues brothers” che la rilancia come una delle più grandi interpreti del soul moderno. La sua scomparsa, il 16 agosto 2018, lascia il mondo della musica un po' più povero.



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