
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio...
30 settembre, 2023
30 settembre 1978 – Per Beryl Booker il cuore vale di più del rigo musicale

29 settembre, 2023
29 settembre 1947 - Chano Pozo incanta Dizzy

28 settembre, 2023
28 settembre 1953 - L'eclettico Jim Diamond

27 settembre, 2023
27 settembre 1965 - Harry Reser, protagonista del Novelty

26 settembre, 2023
26 settembre 1938 - Gianni Siviero, un cantautore senza schemi

25 settembre, 2023
25 settembre 1955 – Buon compleanno Zucchero!

24 settembre, 2023
24 settembre 1989 – Il battesimo del vento per i Groovers

23 settembre, 2023
23 settembre 1977 – I Clash e lo stregone

22 settembre, 2023
22 settembre 1984 - Chi si rivede! John Waite

21 settembre, 2023
21 settembre 1980 - Un brutto segnale per Bob Marley

20 settembre, 2023
20 settembre 1913 - John Collins, il figlio chitarrista di Georgia Corham
Il 20 settembre 1913 nasce a Montgomery, in Alabama, il chitarrista John Collins. Sua madre è la pianista Georgia Corham, una delle pochissime direttrici d'orchestra dell'epoca. La sua infanzia trascorre al seguito del gruppo diretto dalla madre che nelle ore libere lo inizia al mistero delle note. Nelle intenzioni di Georgia il piccolo John Elbert dovrebbe divenire un apprezzato clarinettista, capace di entusiasmare il pubblico con i suoi trascinanti assoli. Le speranze della donna sono destinate a essere frustrate. Il ragazzo abbandona ben presto il clarinetto per la chitarra e di fronte alle perplessità della madre decide di rompere anche con lei. Se ne va a Chicago dove perfeziona gli studi sul nuovo strumento con Frank Langham. Ha appena diciannove anni quando, nella stessa città, ottiene il suo primo ingaggio professionale nell'orchestra del trombettista Elbert B. Topp. I buoni giudizi dell'ambiente sul suo conto arrivano alle orecchie della madre che gli propone di unirsi al suo gruppo. Il giovane chitarrista accetta e la band di Georgia Corham lo schiera in formazione fino al 1935, anno in cui decide di tentare nuove strade. Per un po' suona al Three Deuces di Chicago a fianco di personaggi di primo piano come Art Tatum e Zutty Singleton, poi accetta l'offerta di Roy Eldridge con la cui orchestra lavora per diversi anni. Con questa band incide anche i suoi primi dischi che gli valgono l'apprezzamento della critica. Eldridge, infatti, che ne apprezza la genialità istintiva, non si limita a utilizzarlo come chitarrista ritmico ma lo lascia libero di spaziare come solista. In questo periodo si afferma come uno dei migliori chitarristi swing. Negli anni Quaranta suona tra gli altri con Art Tatum (un tipo che in fatto di ritmo è piuttosto esigente), Lester Young, Fletcher Henderson, Benny Carter, Coleman Hawkins ed Errol Garner. Nel decennio successivo, dopo una fugace apparizione nell’orchestra di Artie Shaw e nel gruppo del solito Art Tatum, entra a far parte del trio di Nat "King" Cole. Qui trova finalmente il suo punto d'arrivo. La sua chitarra partecipa così da protagonista alla costruzione del grandissimo successo mondiale di Nat. In molti ritengono che questa scelta gli abbia precluso la possibilità di ritagliarsi uno spazio importante come solista, ma, a lui va bene così. Non è fatto per seguire le orme della madre e l'idea di diventare un leader non l'ha mai sfiorato. Fino alla morte di Nat King Cole gli resterà accanto come un'ombra. Muore il 4 ottobre 2001.
19 settembre, 2023
19 settembre 1960 - Arriva il twist

18 settembre, 2023
18 settembre 1926 – Enrico Maria Salerno, la voce di Cristo e del pistolero senza nome

17 settembre, 2023
17 settembre 1925 - Pina Lamara, dal palcoscenico al convento e ritorno
Il 17 settembre 1925 nasce a Napoli Pina Lamara o, come è registrata all’anagrafe, Giuseppina Lamara. Maestra elementare viene notata per caso mentre canta con un posteggiatore in una trattoria durante una gita fuori porta con la sua scolaresca. La ragazza, convinta di avere delle potenzialità, prende lezioni di canto e nel 1947 partecipa al concorso radiofonico "L'ora del dilettante” classificandosi al primo posto. Qualche tempo dopo debutta ai microfoni della radio con l’orchestra di Gino Campese, passando poi a quelle di Giuseppe Anepeta, Nello Segurini e Mario Vinci. Nel 1956, al culmine della popolarità, partecipa al Festival di Napoli e parte per una lunga tournée in giro per il mondo ottenendo notevoli consensi soprattutto negli Stati Uniti. Sorprendendo tutti l'anno seguente, colta da una crisi mistica, lascia le scene e si ritira in convento. Non ci resterà a lungo. Otto anni dopo, nel 1965, convinta dai suoi estimatori a riprendere l’attività, torna al Festival di Napoli con Notte senza fine in coppia con l'Equipe 84. Pur senza ripetersi ai livelli dei primi anni della sua carriera continuerà a cantare fino ai primi anni Settanta.
16 settembre, 2023
16 settembre 1974 – Quando Bob Dylan tornò all’ovile

15 settembre, 2023
15 settembre 1965 - Steve Brown, il campione dello slap

14 settembre, 2023
14 settembre 1968 – Un giocatore di flipper sordo, muto e cieco

13 settembre, 2023
13 settembre 1955 - Due giorni per costruire il mito di Little Richard

12 settembre, 2023
12 settembre 2004 – In 25.000 a Londra per la “La corazzata Potemkin” dei Pet Shop Boys

11 settembre, 2023
11 settembre 1968 - La marijuana al posto giusto per incastrare Sly

10 settembre, 2023
10 settembre 1968 – Si sciolgono i Giganti, anzi no…

09 settembre, 2023
9 settembre 1979 - Cat Stevens, Yusuf Islam

08 settembre, 2023
8 settembre 1978 - PIL, Public Image Ltd, più del punk, oltre il punk

07 settembre, 2023
7 settembre 1985 - "St. Elmo's fire" porta in alto John Parr

06 settembre, 2023
6 settembre 1975 - Rod "The Mod" lascia i Faces

05 settembre, 2023
5 settembre 1924 – Gli Wolverines nella Grande Mela

04 settembre, 2023
4 settembre 1972 - Francesco Caruso, un problema per gli Wishbone Ash

03 settembre, 2023
3 settembre 1887 – Frank Christian, una delle grandi trombe di New Orleans

02 settembre, 2023
2 settembre 1973 - Jack Marshall lavora per il futuro
Il 2 settembre 1973 a Huntington Beach in California, un infarto stronca la vita e la carriera del chitarrista jazz cinquantunenne Jack Marshall, un musicista che da tempo dedica gran parte delle sue risorse ad aiutare i giovani talenti della chitarra. La sua morte inaspettata coglie di sorpresa l'ambiente musicale californiano che vorrebbe onorarne in qualche modo la memoria. Alla fine un'idea mette tutti d'accordo: istituire una fondazione a lui dedicata che abbia lo scopo di fornire aiuto e assistenza finanziaria agli studi dei giovani chitarristi. In questo modo gli amici perpetuano il ricordo di Marshall regalandogli un pezzetto d'immortalità. È un riconoscimento singolare per un artista poco conosciuto dal grande pubblico ma molto apprezzato dai colleghi. Inizia a suonare l’ukulele a dieci anni e a tredici scopre la chitarra attraverso le abili geometrie sonore di Django Reinhardt. Nel 1938, diciassettenne, lascia il natìo Kansas per spostarsi in California con la famiglia. Qui acquista la prima chitarra elettrica e inizia a suonare con l’orchestra della sua scuola. La sua abilità tecnica non sfugge agli addetti ai lavori che lo mettono spesso alla prova. Sostituisce occasionalmente Oscar Moore nel trio di Nat King Cole e suona al fianco di Art Tatum. Dal 1940 al 1942 viene scritturato dagli studi MGM, ma la seconda guerra mondiale rivendica la sua partecipazione. Alla passione musicale affianca gli studi in Ingegneria e nel 1946, chiusa la parentesi bellica, riprende gli studi di ingegneria presso l’università del sud California. Fino alla laurea la musica è solo un divertimento. La sua posizione è destinata ben presto a cambiare. Terminati gli studi ingegneristici passa a quelli musicali. Studia orchestrazione e armonia con Albert Harris e riprende il suo vecchio posto negli studi della MGM. Lavora anche per la televisione e il cinema firmando oltre trecento tra colonne sonore e commenti musicali. Nonostante la giovane età ricopre il ruolo di direttore musicale nella sala di registrazione della Capitol e produce dischi di un gran numero di artisti. La sua attività concertistica diventa quasi un hobby, anche se si esibisce con regolarità a San Francisco ogni fine settimana. Il suo amore per la chitarra diventa una ragione di vita. Si dedica alla valorizzazione dei giovani e nel 1967 riesce a convincere i proprietari di un club di Burbank, il Dontes, a organizzare una settimana di jazz interamente dedicata al suo strumento cui partecipano i più famosi chitarristi d’America.
01 settembre, 2023
1° settembre 1962 - Tommy Roe, il clone di Buddy Holly

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