Il 22 marzo 1929 viene prodotta la prima vettura della BMW. Nata nel 1916 dalla fusione di due fabbriche di Monaco con l’obiettivo di costruire motori per aerei la casa tedesca attraversa le drammatiche vicende della Germania nelle due guerre mondiali e la sua vicenda è considerata quasi un simbolo della capacità umana di saper reagire alle difficoltà e alle tragedie ripartendo ogni volta con cocciuta ostinazione. Alle auto la BMW arriva un po’ per caso e un po’ per forza. Dopo che il trattato di pace siglato alla fine della prima guerra mondiale vieta alla Germania di occuparsi di produzioni aeronautiche, le moto e le auto diventano quasi una scelta obbligata. Il 22 marzo 1929 viene prodotta la prima vettura targata BMW. È una berlinetta derivata dalla Austin Seven con carrozzeria interamente in acciaio. Inizialmente costruita in un capannone a Berlino verrà poi realizzata in serie a Eisenach. Quattro anni dopo arriva un nuovo modello, la 3/20 CV non più basato sulla licenza Austin e costruito a Monaco. Nel 1933 viene presentata un’automobile completamente nuova, la 303 che per la prima volta ha il tipico “radiatore a forma di rene” stilizzato destinato a caratterizzare per sempre i modelli BMW. L’anno dopo con la 315 la casa fa il suo debutto nel settore delle vetture sportive, consolidato a partire dal 1936, dalla 328, una due litri entrata nella leggenda. L’ultimo modello BMW prima della guerra è la 335, la prima limousine di classe superiore. Gli eventi bellici lasciano un segno pesante sugli stabilimenti e sembrano segnare il destino stesso del marchio. Posti sotto il controllo delle truppe alleate, le officine di Monaco vengono autorizzate a produrre di nuovo autovetture solo all’inizio degli anni Cinquanta. Nel 1951, al primo Salone di Francoforte, viene presentata la 501, una limousine derivata dalla 326 del periodo prebellico, ribattezzata “angelo barocco” e divenuta rapidamente un simbolo della ricostruzione e del miracolo economico. A partire dal 1954 si inizia a lavorare a una nuova vettura sportiva, la 507, progettata dal disegnatore industriale newyorchese Albrecht Graf Goertz e presentata per la prima volta al Salone dell’Automobile nel 1955. Contemporaneamente si cerca di supportare la nascente motorizzazione di massa con un’utilitaria affidabile e competitiva. La BMW acquista la licenza dell’Isetta, un modello dell'azienda milanese Iso che, opportunamente rielaborato viene commercializzato a partire dalla primavera del 1955. La vetturetta, soprannominata “Knutschkugel” (ovvero “nido per le effusioni amorose”), vende più di 160.000 esemplari conquistando un’interessante fetta di mercato. Nel 1961 nasce la 1500, una linea di limousine a quattro porte che segna una nuova svolta nella politica industriale della BMW e anticipa la nascita della serie 02 una linea di berline a due porte compatte e sportive messe in produzione a partire dal 1966 da cui verrà anche derivata la prima vettura turbo della casa tedesca. Ormai i tempi duri e le difficoltà sono alle spalle. La BMV affronta gli anni Settanta puntando sulle innovazioni tecnologiche e di design. Sono gli anni della Serie 3, lanciata nel 1975 per sostituire la 02, che venderà oltre 1.300.000 vetture prima di essere aggiornata nel 1983. Da quel momento la casa tedesca centrerà un successo dopo l’altro divenendo uno dei marchi più prestigiosi della produzione automobilistica internazionale.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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