Il 5 maggio 1968 muore a New Orleans, in Louisiana George Guesnon, uno dei più grandi banjoisti della storia del jazz. Nato nella stessa New Orleans il 25 maggio 1907 comincia a suonare il banjo sotto la guida di John Marrero, uno dei più rinomati maestri dello strumento, anche se si perfeziona da autodidatta. Ottiene il suo primo importante ingaggio professionale nel 1929 con gli Happy Pals di Kid Clayton che suonano all'Hummingbird Cabaret. A partire da quel momento lavora intensamente a fianco dei più prestigiosi leaders da Sam Morgan a Papa Celestin, da Chris Kelly a Buddy Petit. Tra il 1930 e il 1931 suona con la jazz band di Sam Morgan, in sostituzione del banjoista regolare Johnny Dave che avendo un lavoro fisso a New Orleans non può abbandonare la città. Nel corso degli anni Trenta si trasferisce a New York dove si esibisce alla testa di piccole formazioni da lui stesso organizzate e dirette eseguendo molte sue composizioni arrangiate da Jelly Roll Morton, con il quale per un certo periodo di tempo Guesnon si trova a coabitare. Nel 1935 si trasferisce a Jackson nel Mississippi dove si aggrega al gruppo del pianista Little Brother Montgomery. Sempre accompagnato da quest'ultimo si esibisce in veste di cantante l'anno successivo al St. Charles Hotel di New Orleans, registrando anche un disco dal vivo. Ancora in veste di blues-singer suona e incide a New York nel corso degli anni Quaranta alla testa di un suo gruppo nel quale si avvicendano buoni musicisti come Wingy Carpenter, Jimmy Shirley, Henry Goodwin, Art Hodes e Pops Foster. Nel dopoguerra torna alla ribalta nella sua città natale prima a fianco di Kid Thomas con il quale registra altri dischi per la American Music nel 1951 e quindi alla testa di una sua jazz band comprendente Kid Clayton, Joe Avery, Albert Burbank, Emma Barrett. Nel 1955 subentra a Lawrence Marrero nell'orchestra di George Lewis con la quale si esibisce prima in California e poi a New York, dove prende parte ad altre importanti sedute di incisione per la Blue Note. Nel biennio 1959-1960 realizza a New Orleans diversi dischi per la Icon, la Jazzology e la Jazz Crusade, in veste di cantante, chitarrista e banjoista solista, che lo consacrano definitivamente come uno dei più originali banjoisti che il jazz di New Orleans abbia avuto. Negli anni Sessanta effettua vari tour con i Livig Legends, esibendosi regolarmente alla Preservation Hall, sia alla testa di proprie formazioni sia come side-man di altri gruppi sino al 1965 anno in cui si ritira dalle scene attive.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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