23 dicembre, 2021

23 dicembre 1966 - L'UFO Club, il tempio dell'underground londinese

Il 23 dicembre del 1966 John Hopkins, seguendo un suggerimento di Steve Stoliman, proprietario dell'etichetta underground ESP di New York, inaugura l'UFO Club, un'organizzazione destinata a restare nella storia dell'underground londinese. Il club inizialmente utilizza per le sue attività il Barney Club, una sala da ballo poco frequentata. Le prime due serate vengono intitolate "Ufo presents night tripper" (Ufo presenta il viaggiatore della notte). Poi non serve più il titolo perché basta il marchio UFO. Il locale diventa il ritrovo di un sacco di persone che suonano, recitano poesie o tengono conferenze su vari argomenti. Ogni domenica pomeriggio ci sono gli "Spontaneous Underground", uno spazio con palco, teatro, sala di proiezione e discoteca dove si esibiscono liberamente i gruppi del fertile tessuto underground. Proprio all'UFO la Purple Gang compone e interpreta Granny takes a trip, una canzone il cui titolo è ispirato al negozio di abbigliamento underground di Kings Road, che diventa l'inno ufficiale del movimento. Gli artisti fanno a gara per aiutare il locale e anche il giornale autogestito nato per supportare il movimento underground. Si racconta dei Beatles seduti tranquilli ad ascoltare Pink Floyd e Soft Machine mentre Pete Townshend degli Who chiede di pagare due volte il biglietto per sostenere il giornale e Kimi Hendrix sale sul palco per unire la chitarra ai Soft Machine. Le iniziative dell’UFO diventano il fulcro della vita artistica alternativa di Londra e nell'autunno del 1967 si trasferiranno nella più capiente Roundhouse, che però verrà quasi subito chiuso dalla polizia. Ma il seme ormai è gettato e la pianta crescerà da sola. Racconta Roger Water dei Pink Floyd: «La prima volta che suonammo ci saranno state venti persone, la settimana dopo un centinaio, poi tre, quattrocento e alla fine non si poteva più entrare. L'UFO iniziò cosi...»


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