Il 12 giugno 1970 a Lexington, nel Kentucky, Janis Joplin si esibisce per la prima volta con quella che sarà la sua terza e ultima band, la Full Till Boogie Band, la cui formazione vede John Till alla chitarra Richard Bell al pianoforte, Ken Pearson all'organo, Brad Campbell al basso e Clark Pierson alla batteria. Si chiude così la storia del precedente gruppo ad assetto variabile presentato sui manifesti con vari nomi: Kozmic Blues Band, The Janis Revue e The Main Squeeze. Janis sta attraversando un periodo complicato. Come se non bastasse sulla sua testa piove anche una denuncia per linguaggio blasfemo comminatagli dalla polizia di Tampa al termine di un concerto. La ragazza sembra entrata in un processo autodistruttivo senza ritorno condito da alcol e sostanze varie. Nessuno lo sa, ma ormai la sua corsa sta per finire. Durante la registrazione dell'album Pearl, nella notte tra il 3 e il 4 ottobre del 1970, Janis Joplin muorirà in una camera dell'Hotel Landmark di Hollywood. Muore sola, nonostante il successo e la disponibilità a dare tutto di se stessa, nonostante l’amore regalato a uomini e donne in rapporti spesso consumati troppo in fretta. Il succo della sua vita è nascosto nella dichiarazione fatta dopo un concerto: «Mi sento come se avessi fatto l'amore con migliaia di persone e adesso so che devo tornare a casa da sola».
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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