03 giugno, 2023

3 giugno 1950 – Suzy Quatro, grinta da vendere

Il 3 giugno 1950 nasce a Detroit, nel Michigan, Suzy Quatro, il cui vero nome è Susan Kay Quattrocchio. Piccola di statura e fisicamente più simile a uno scricciolo che a una rockstar, sul palco si trasforma. Con il basso e la giacca di pelle nera è una delle prime donne capace di misurarsi con i maschi del rock sul loro stesso terreno: la grinta e la spigolosità del messaggio musicale. Figlia del pianista jazz Arthur Quatro, a otto anni debutta su un palcoscenico suonando i bongos nella band del padre, l'Art Quatro Trio. Innamorata della musica nera a quattordici anni canta con il nome d'arte di Suzy Soul. Nel 1965 con la sorella Patti e tre compagni di scuola forma i Pleasure Seekers una soulband dalla vita breve che chiude i battenti dopo un paio di dischi. Nel 1968 aggiunge alla formazione la sorella più giovane, Nancy, e ribattezza il gruppo con il nome di Cradle ritagliandosi un discreto spazio nei circuiti alternativi con gli Amboy Duke di Ted Nugent, Mitch Ryder e gli MC5. All'inizio degli anni Settanta il produttore Mickie Most la convince a trasferirsi in Gran Bretagna. Qui forma una nuova band con il chitarrista Len Tuckey, il batterista Keith Hodge e il tastierista Alastair McKenzie. Nel mese di maggio del 1973, dopo un tour al fianco degli Slade, la sua canzone Can the can arriva al vertice della classifica delle vendite e fa di lei uno dei fenomeni musicali più eclatanti del glam rock. Strapazza i colleghi maschi sfidandoli sullo stesso terreno con una grinta da far paura e un basso elettrico più grande di lei. Diventa anche una bandiera per le sue coetanee: «L'industria discografica non crede al rock suonato dalle donne. Io sono stata la prima a rompere la crosta, adesso tocca voi». Non si cura dell'immagine né dello stile, per lei il rock è energia. «Si può avere stile e si può avere grinta, ma non si possono avere tutti e due insieme», risponde a chi le suggerire di accentuare la sua femminilità. Quando nella seconda metà degli anni Settanta la sua popolarità inizia a declinare non accetta di riciclarsi. Preferisce pensare a se stessa e a Laura, la figlia nata dalla sua unione con il fido chitarrista Len Tuckey. Dopo un lungo periodo di silenzio, interrotto da qualche rara apparizione televisiva nelle vesti di attrice, sorprenderà pubblico e critica interpretando in teatro la parte della protagonista in una versione del musical "Anna prendi il fucile". In anni più recenti si è concessa qualche concerto sull'onda del revival e ha registrato vari album.




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