
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio...
18 agosto, 2025
18 agosto 1941 – Lili Marleen

17 agosto, 2025
17 agosto 1964 - Maria dei Lone Justice

16 agosto, 2025
16 agosto 1991 – Bruno Nicolai, un eclettico uomo di musica

15 agosto, 2025
15 agosto 1969 - Alle cinque del pomeriggio inizia Woodstock

14 agosto, 2025
14 agosto 1969 – La tromba di Tony Fruscella

12 agosto, 2025
12 agosto 1994 – Anton Giulio Majano, il padre dei teleromanzi

11 agosto, 2025
11 agosto 1954 - Joe Jackson, geniale e imprevedibile

10 agosto, 2025
10 agosto 1927 - Mario Abbate, una delle voci di Napoli

09 agosto, 2025
9 agosto 1972 - André Ekyan, il direttore dell’orchestra di Chez Maxim's

Il 9 agosto 1972 muore a Parigi il sassofonista, clarinettista e direttore d’orchestra André Ekyan, uno dei più importanti esponenti del jazz francese degli anni Trenta e Quaranta. Nato a Meudon il 24 ottobre 1907 con la sua musica elegante è stato uno degli alfieri dello spirito di Benny Carter sul suolo europeo. Dopo aver fatto parte dell'orchestra di Gregor et Ses Grégoriens e aver trascorso un anno presso Jack Hylton, all’inizio degli anni Trenta diventa il leader di un gruppo che si esibisce nei club di jazz di Montparnasse, prima a La Croix du Sud e poi al Boeuf Sur le Toit e, dopo un soggiorno in Svizzera da Ray Ventura nel 1941, al Jockey nella Parigi occupata con Léo Chauliac, Henri Crolla, Emmanuel Soudieux e Pierre Fouad. Dopo la fine della seconda guerra mondiale per oltre dieci anni diventa il direttore dell'orchestra di Chez Maxim's.
08 agosto, 2025
8 agosto 1920 - Leo Chiosso, le parole di Buscaglione

07 agosto, 2025
7 agosto 1991 - Arrivano gli albanesi!

06 agosto, 2025
6 agosto 2006 - In 70.000 allo Stadio Olimpico per Madonna

05 agosto, 2025
5 agosto 1941 – Airto, un brasiliano con Miles Davis

04 agosto, 2025
4 agosto 1979 - Insieme per ricordare Lowell George

03 agosto, 2025
3 agosto 1996 - Luciano Tajoli, un mito ucciso dalla televisione

Alle ore 19.30 di sabato 3 agosto 1996, nella sua casa di Merate, in Vicolo Carbonini muore a settantasei anni Luciano Tajoli uno dei protagonisti della canzone italiana del dopoguerra. Affetto da un grave handicap fisico conseguente a una poliomielite infantile ha pagato un prezzo altissimo alla discriminazione operata dalla televisione nei suoi confronti perché "zoppo e non telegenico". Eppure nell’Italia del dopoguerra è, più di altri, il simbolo della riscossa della tradizione contro le mode culturali d’importazione arrivate insieme alle truppe alleate. Sotto l’incalzare del jazz e delle musiche di Glenn Miller le fortune del genere melodico all’italiana sembrano finite per sempre. Non è così. «Americano non voglio cantar/ o miei signori mi dovete scusar/ questa sera canto in italian…», queste semplici frasi cantate dalla voce appassionata di Tajoli diventano il segnale di riscossa della tradizione italiana. In lui, però, la tradizione è qualcosa di dinamico, non un punto d’arrivo. Non sarà mai un rivoluzionario innovatore, ma non sceglierà nemmeno di rinchiudersi nel recinto tranquillo della conservazione. La purezza del suo timbro unita a una notevole capacità di virtuosismi vocali, gli consentono di adattarsi via via alle nuove sonorità senza tradire l’ispirazione di fondo. Non ha problemi ad accettare l’utilizzo del microfono nelle esibizioni dal vivo negli anni Quaranta e non si oppone quando, negli anni Settanta, le nuove orchestrazioni rovesciano l’impostazione tradizionale portando in primo piano la sezione ritmica. Leggendaria rimane la sua capacità di passare dalla mezza voce al falsetto creando quegli "svolazzi" vocali che saranno un po' il suo "marchio di fabbrica". Stupefacente è, infine, la sua longevità artistica che gli consente di arrivare, ancora sulla breccia, fino agli anni Novanta, a dispetto delle rare apparizioni televisive che gli vengono concesse a causa della scarsa "telegenicità" della menomazione fisica.
02 agosto, 2025
2 agosto 1941 – Fabio Testi, da controfigura a protagonista

01 agosto, 2025
1° agosto 1966 - Al concerto degli Who una serata di straordinaria follia

31 luglio, 2025
31 luglio 1990 – Fernando Sancho, il messicano dei western all’italiana

30 luglio, 2025
30 luglio 2004 - “Pace e male” dei Têtes de Bois

29 luglio, 2025
29 luglio 1938 – Enzo G. Castellari, un maestro del film di genere

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