28 dicembre, 2019

28 dicembre 1949 - La voce più bella della big band di Duke Ellington


Il 28 dicembre 1949 a Los Angeles, in California, muore a soli quarantacinque anni Ivie Anderson, la cantante considerata per molto tempo "la voce più bella della big band di Duke Ellington". In realtà nel 1931, quando entra nell’orchestra di Duke Ellington, ha già alle spalle un'infinità di esperienze musicali con band minori, ma anche in teatro, dove si è imposta come showgirl. È la vedette di un teatro musicale nero che, partendo da Harlem, sta rapidamente imponendosi in un genere che, fino a quel momento, è stato appannaggio pressoché esclusivo dei bianchi. Sono personaggi come Ivie Anderson a impersonare la capacità di rivalsa di Harlem e degli afroamericani sul music business che li vede ancora come elemento marginale e di contorno. Il suo momento magico arriva, però, quando, dopo una tournée in Australia e una permanenza come vedette al Grand Terrace Cafè di Chicago con l’orchestra di Earl Hines, viene scritturata da Duke Ellington, da tempo alla ricerca di una voce particolare, capace di integrarsi con gli impasti sonori dei suoi arrangiamenti orchestrali. È il mese di febbraio del 1931, anno di svolta per la creatività di Ellington che ha ormai completato la sua prima opera musicale dal respiro più ampio rispetto alle normali esecuzioni di due o tre minuti. La voce di Ivie si lega così alla magia della Creole rhapsody, considerata il primo brano capace di saldare la musica nera d’America con le strutture compositive di largo respiro della scuola europea. In questo clima musicale la personalità della cantante sembra essere l'ideale completamento delle sofisticate ricerche impressionistiche di Duke. C'è chi sostiene che la Anderson abbia contribuito in modo determinante a diffondere il concetto di swing. Probabilmente non è così, ma è certo che il brano It don’t mean a thing if it ain't got that swing, considerato una sorta di manifesto dell’era dello swing, deve molto a lei. Il suo vocalizzo collocato in mezzo agli assoli del sassofonista Johnny Hodges e del trombone di Tricky Sam Nanton, provoca ancora oggi un'emozione forte in chi l'ascolta. Ivie resta con Ellington per ben dodici anni. È lei la cantante che appare nel film "Un giorno alle corse" dei fratelli Marx. Chiusa la sua straordinaria avventura con la Big Band del Duca continua a esibirsi fino all'ultimo giorno di vita.



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