Il 23 giugno 1972 nasce a Calcinate, in provincia di Bergamo, Fabio Bonetti, più conosciuto come Fabio Volo. Bresciano a tutti gli effetti e orgoglioso di esserlo pur essendo nato (per caso, come dice lui) in provincia di Bergamo Fabio Volo è uno dei più eclettici tra i personaggi affermatisi in questi ultimi anni nello spettacolo italiano. Scrittore, conduttore radiofonico e televisivo, attore cinematografico, televisivo e teatrale si è sperimentato su vari fronti senza mai sfigurare. Figlio di un fornaio dopo le medie alterna lavoretti saltuari all’attività nella panetteria paterna coltivando la speranza di sfondare nel mondo dello spettacolo. Tra il 1994 e il 1995 registra alcuni brani dance per la Media Records tra cui Volo, la canzone che si dice abbia ispirato il suo nome d’arte. I dischi non sono granché ma contribuiscono a farlo conoscere nell’ambiente dello spettacolo. La svolta inizia nel 1996 quando diventa una delle voci più popolari di Radio Capital. Il successo radiofonico gli apre le porte della televisione. A partire dal mese di novembre del 1998 conduce la prima di ben tre edizioni del programma “Le Iene” su Italia 1. Nel 2000 pubblica il suo primo libro, “Esco a fare due passi”, che ottiene un risultato di proporzioni inaspettate vendendo oltre trecentomila copie. Nel 2002 anche il cinema si accorge di lui. Fabio Volo debutta con successo nel film "Casomai" di Alessandro D'Alatri. Sempre nel 2002 recita una parte nel cortometraggio "Playgirl" di Fabio Tagliavia. L’interpretazione gli vale un premio speciale nell'ambito della 40° edizione degli Incontri Internazionali del Cinema di Sorrento. L’anno dopo anche il suo secondo libro “È una vita che ti aspetto” scala le classifiche di vendita. Sempre nel 2003 debutta come attore teatrale in “Il mare è tornato tranquillo” scritto e diretto da Silvano Agosti. Nel 2005 è il protagonista del film "La febbre" di Alessandro D'Alatri e nel 2006 pubblicato il suo terzo libro “Un posto nel mondo”. Nel 2007 torna al cinema con due film: "Manuale d'amore 2 - Capitoli successivi" di Giovanni Veronesi e "Uno su due" di Eugenio Cappuccio che lo vede anche nell’inedito ruolo di sceneggiatore. Nello stesso anno pubblica anche il suo quarto libro dal titolo “Il giorno in più”. Nel 2008 è il protagonista del film "Bianco e nero" di Cristina Comencini oltre a prestare la sua voce a Po, il panda protagonista del film d'animazione della DreamWorks "Kung Fu Panda".
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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