«Sì, lasciamo gli Specials. Abbiamo nuovi progetti in mente, ma le nostre idee non cambiano». Il 2 ottobre 1981 il cantante Terry Hall, il chitarrista Linval Golding e il percussionista Neville Staples annunciano in una conferenza stampa la decisione di abbandonare gli Specials e di dare vita a un nuovo gruppo, i Fun Boy Three. Smentiscono però le voci che attribuiscono a divergenze politiche con il leader del gruppo Jerry Dammers le ragioni della scelta. «Da Jerry ci dividono le scelte artistiche, non quelle politiche. La linea politica della band è sempre stata elaborata da tutto il gruppo e non ci sono mai state discussioni sull’argomento. Crediamo invece che sia ora di dare più leggerezza alla parte musicale, di aprirsi a nuove sonorità e di trasformare in divertimento anche l’impegno politico. Non sempre gli Specials sono riusciti a essere impegnati e divertenti allo stesso tempo. Forse è giunto il tempo di aggiungere una nuova voce al movimento musicale alternativo, capace di conquistare anche il pubblico che guarda con sospetto chi si ripete all’infinito. Tutto qua. La rottura con il passato è nell’impostazione artistica, non nella linea politica. Nessuno s’illuda: ci consideriamo sempre al di qua della barricata e lo dimostreremo presto». Nonostante la smentita ufficiale c’è chi approfitta dell’uscita del trio dagli Specials per parlare di crisi politica del movimento ska e di sostanziale ritorno alla normalità dei tre, stanchi di essere la bandiera dei gruppi più radicali della sinistra giovanile inglese. Per i sostenitori di questa tesi il nome stesso del nuovo gruppo, Fun Boy Three, indicherebbe la scelta del divertimento e del disimpegno come linea fondamentale. Le illazioni durano lo spazio di un mese. Il primo singolo del gruppo, The lunatics have taken over the asylum spazza via ogni dubbio. Con un testo ricco di caustica ironia, la canzone prende di mira il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan e la premier britannica Margaret Thatcher. Le novità rispetto al passato riguardano la musica, meno aggressiva e più aperta alle contaminazioni commerciali. La scelta è indovinata: i Fun Boy Three continueranno su questa strada per qualche anno con buon successo alternando canzoni d’impegno politico a originali cover di brani famosi.
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