Il 25 ottobre 1992 una piccola folla di ragazze e ragazzi mascherati si ritrova davanti alla cattedrale cattolica di Saint Patrick a New York. Hanno la faccia coperta da una maschera che riproduce le sembianze della cantautrice irlandese Sinead O’Connor e cantano in coro le sue canzoni. Sono i giovani delle "Sinead Brigade", e stanno ai fans dell'artista come gli ultrà delle curve stanno ai tifosi delle squadre di calcio. Per loro Sinead O'Connor è una fede, le sue parole sono Vangelo e i suoi comportamenti un modo per dar voce alla ribellione contro il perbenismo. La manifestazione sembra destinata a esaurirsi rapidamente. I poliziotti vigilano sul gruppetto che, al di là della singolare mascherata, non pare costituire un pericolo. Per un po', infatti, se ne stanno buoni buoni tutti in gruppo a cantare le loro canzoni, ma poi, quasi a un segnale convenuto, si alzano in piedi simultaneamente, alzano le braccia e strappano tante foto a colori del Papa urlando «Combatti il tuo vero nemico». I passanti e i frequentatori della cattedrale cattolica protestano energicamente invocando a gran voce l'intervento della polizia. A risultato raggiunto il gruppetto se la squaglia. La manifestazione, infatti, voleva soltanto manifestare solidarietà a Sinead O’Connor che venti giorni prima nel corso del programma televisivo statunitense “Saturday night live” aveva strappato in diretta una foto del papa pronunciando la stessa frase ripetuta dai giovani delle "Sinead Brigade": «Combatti il tuo vero nemico». Il gesto suscita un coro di indignazione da parte di moltissime comunità cattoliche di tutto il mondo. La O'Connor, anche lei cattolica, tenta di spiegare che l'atto non è rivolto contro l'autorità spirituale del Papa, ma contro la sua politica temporale. La messa al bando delle sue canzoni dalle radio e televisioni statunitensi provoca la risposta delle "Sinead Brigade". I ragazzi e le ragazze hanno semplicemente voluto farle sapere che sono con lei.
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