L’8 ottobre 1971 la Polydor pubblica un singolo degli Slade il cui testo, a partire dal titolo, è interamente scritto nello slang delle bettole. È Coz I luv you. In meno di un mese arriva al vertice della classifica britannica e segna l’esplosione della Slademania con i dischi della band venduti come il pane e concerti scanditi dalla voce di migliaia di ragazzi che cantano storie e sentimenti nel dialetto della provincia e della campagna inglese. Formati dal cantante e chitarrista Neville “Noddy” Holder con l’altro chitarrista Dave Hill, il batterista Don Powell e un bassista bravo anche con il violino e le tastiere come Jimmy Lea, gli Slade diventano gli alfieri dell’ala proletaria e rozza del glam rock. In quel teatrino per adolescenti che è il glam, caratterizzato da fantasmagorici travestimenti ed effetti scenografici, ma evanescente e fragile sul piano musicale, loro con le magliette a righe, le bretellone, i cappellacci e le canzoni in slang accompagnate da un rock greve da birreria danno voce e rappresentanza ai giovanissimi delle periferie e dei borghi di provincia. Sono l’altra faccia degli adolescenti di quel periodo, ma sono anche musicisti veri. Non a caso il primo ad accorgersi di loro, quando ancora si chiamano Ambrose Slade, è quello stesso Chas Chandler che per primo ha scoperto Jimi Hendrix. A parte l’immagine in scena, un ruolo rilevante nello straordinario successo della band hanno le canzoni scritte dalla coppia Holder e Lea, quasi sempre con testi in puro slang, nelle quali a un rock pesante e aggressivo si sovrappone la voce allucinata dello stesso Holder. Brani come Coz I luv you, Take me back'ome, Mama weer all crazee now, Cum on feel the noize o Merry Xmas everybody sono destinati a diventare dei classici al di là delle stesse intenzioni del gruppo e contengono una carica dissacrante e ironica sconosciuta ad altri protagonisti del glam. Il gruppo non si prenderà mai sul serio, neanche nei momenti di maggior fortuna, e quando inizierà il declino si prenderanno in giro da soli pubblicando l’album Whatever happened to Slade (Cosa diavolo è successo agli Slade?).
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