Il 2 settembre 1938 nasce Giuliano Gemma, con Clint Eastwood e Franco Nero uno dei tre personaggi più amati del primo periodo del western all’italiana. Se Eastwood è il pistolero senza nome della Trilogia del dollaro e Nero è il primo indimenticato Django, Giuliano Gemma è Ringo, ribattezzato anche “faccia d’angelo” dal pubblico femminile delle riviste illustrate popolari. Il nome, preso in prestito dallo scontroso eroe che in Ombre rosse ha il volto di John Wayne, gli resta appiccicato dopo l’interpretazione dell’omonimo personaggio in Una pistola per Ringo di Duccio Tessari, il regista che, insieme a Giorgio Ferroni, per primo crede nelle possibilità di questo ex stuntman che si è fatto conoscere nell’ultimo periodo dei “peplum”, il genere fantastico-mitologico nato in Italia negli anni Cinquanta. Il futuro “Ringo faccia d’angelo” degli western all’italiana nasce a Roma, ma poco tempo dopo la sua nascita si trasferisce con la famiglia a Reggio Emilia dove trascorre parte dell'infanzia. Nel 1944 i suoi genitori tornano definitivamente a Roma e il piccolo Giuliano, giocando in un prato trova un ordigno bellico il cui scoppio accidentale gli provoca varie ferite, una delle quali resta visibile sullo zigomo sinistro e diventa un po’ la caratteristica del suo viso. Tra i sedici e i diciott'anni pratica il pugilato con buoni risultati. Dopo aver prestato il servizio militare nei Vigili del Fuoco inizia a lavorare nel mondo del cinema come controfigura per le scene pericolose o, come stuntman, secondo la definizione hollywoodiana. Dopo molte presenze sotto mentite spoglie pellicole come nel 1958 Venezia, la luna e tu di Dino Risi o nel 1959 Ben-Hur di William Wyler partecipa finalmente a un film senza travestirsi o nascondersi. Si tratta di Messalina, venere imperatrice un film del 1960 diretto da Vittorio Cottafavi. Gemma dovrebbe pugnalare Belinda Lee ma si fa disarmare da un bacio. È una piccola parte di contorno ma sufficiente a farlo notare da Duccio Tessari che in quella pellicola, oltre ad aver messo mano nella sceneggiatura, dirige la seconda unità. Proprio lui l’anno dopo gli affida il suo primo ruolo da protagonista in Arrivano i Titani, sceneggiato insieme con Ennio De Concini. Giuliano Gemma è Crios, titano liberato da Zeus per punire il re di Tebe, Cadmo. Anche Luchino Visconti resta colpito da quel giovane attore e gli affida il ruolo di un Generale dei Garibaldini nel Gattopardo. Il suo esordio nel western all’italiana sotto le mentite spoglie di Montgomery Wood, un nome d’arte in linea con la tendenza che vede i primi protagonisti del genere mascherarsi da “americani”, avviene con Un dollaro bucato, il primo film di una trilogia diretta da Giorgio Ferroni che si conclude con Wanted La sua “Faccia d’angelo” attraversa da protagonista tutta l’epopea dei western all’italiana fino a Sella d’argento, un film per famiglie girato da Lucio Fulci quando il periodo d’oro del genere è ormai alle spalle. Il suo successo nel mondo è tale che in Giappone la Suzuki lancia sul mercato due scooter con il suo nome. Tornerà a indossare i panni dell’eroe del west nel 1985 quando Duccio Tessari, incaricato di realizzare la trasposizione cinematografica di Tex Willer affiderà proprio a lui la parte dell’eroe ideato da Sergio Bonelli in Tex Willer e il Signore degli Abissi. Nella sua lunga carriera Giuliano Gemma presta il suo volto agli eroi di moltissimi generi cinematografici, dai peplum storico-mitologici alla fantascienza, dal comico alla parodia alla spy story, anche se la sua esperienza nel western all’italiana resterà per sempre nell’immaginario degli appassionati. Muore a Civitavecchia il 1° ottobre 2013.
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