Il 9 settembre 1954 la Ford presenta una nuova vettura. Si chiama “Thunderbird” anche se i giovani la ribattezzano immediatamente “T-bird” e in brevissimo tempo diventa uno dei modelli più venduti della sua classe. La sua storia comincia qualche anno prima quando, all’inizio degli anni Cinquanta i giovani d’oltreoceano si innamorano delle vetture sportive europee da strada basse, compatte e filanti. È una vera e propria passione generazionale che secondo alcuni trova una spiegazione nella “scoperta” dell’Europa da parte di migliaia di giovani in età di leva chiamati a prestare il servizio militare nelle basi statunitensi negli anni dell'immediato dopoguerra. Altri propendono per una spiegazione più tecnica sostenendo che proprio nel dopoguerra le case automobilistiche europee si organizzano meglio e impongono gusti e stile al mercato statunitense. In ogni caso, spiegazioni a parte, resta il fatto che negli anni Cinquanta le giovani generazioni degli Stati Uniti scoprono il gusto per le vetture a due posti di scuola europea. Accade così che il mercato USA inizi a premiare le marche europee, in particolare i modelli sportivi inglesi, MG su tutti, ma anche Triumph, Austin-Healey e Jaguar. La situazione finisce per stimolare l’idea di una risposta americana. Dopo un primo momento di smarrimento la gigantesca macchina produttiva dell’immenso paese si mette al lavoro per adeguare i propri modelli alle nuove esigenze del mercato. La prima vettura aperta a due posti, dal look sportivo con meccanica derivata dalla grande serie è la Nash-Healey del 1952, seguita dalla Kaiser-Darrin e dalla Chevrolet Corvette. È proprio in questo clima che la Ford inventa un marchio destinato a durare per molti anni. Si chiama Thunderbird. Il nome viene preso in prestito dalla mitologia dei nativi (quelli che nei film western si chiamano indiani) dell'Arizona e del New Mexico. Thunderbird (cioè l'uccello del tuono) è la divinità che governa il cielo e il suo batter d'ali crea i venti e il tuono. Il primo modello con questo nome viene disegnato da Franklin Hershey e Bill Boyer della Ford Sport Car, che si ispirano ad alcune creazioni italiane, su una vettura con telaio a longheroni con traverse, un motore V8 da 4,8 litri con una potenza di 193 cv preso in prestito dalla Mercury e un cambio a tre velocità. La Thunderbird, ribattezzata quasi immediatamente "T-Bird" viene presentata al pubblico il 9 settembre 1954 e in brevissimo tempo diventa uno dei modelli più venduti della sua classe. Nel 1956 la vettura non cambia molto, salvo alcune piccole migliorie nella carrozzeria. Cambia invece il motore. L’acquirente può scegliere tra un modello “base” con il solito V8 da 4,8 litri, la cui potenza è aumentata da 193 a 202 cv, e un modello opzionale più potente con un motore V8 da 5,1 litri capace di sviluppare una potenza di 218 cv. Il prezzo base della T-Bird del 1956 è di 3.151 dollari, tanto, forse troppo per una famiglia ma non tantissimo da non consentire a chi ha un sogno di realizzarlo con qualche risparmio in più. Dopo una battuta d’arresto con il modello del 1957 il cui restyling disorganico sconcerta un po’ il pubblico, arriva la Thunderbird 1958, molto diversa dai modelli che l’hanno preceduta, più grande, potente e dalle forme meno arrotondate. Da allora il marchio Thunderbird caratterizzerà per molti anni la produzione Ford di vetture destinate a colpire l’immaginazione di un pubblico appassionato e ampio che va dai giovani californiani amanti delle scivolate sull’onda con la tavola da surf ai Presidenti degli Stati Uniti. Non è un mistero, infatti, che la Thunderbird fosse la passione di John F. Kennedy, che quando venne eletto Presidente degli Stati Uniti, inserì ben cinquanta modelli di T-Bird nella sua parata d'investitura. Si calcola che in mezzo secolo di storia, la Ford abbia venduto circa un milione e duecentomila Thunderbird.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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