L'11 giugno 1948 a Parigi apre i battenti il Club Saint-Germain, forse il più noto circolo di jazz della capitale francese negli anni dell’immediato dopoguerra. Aperto in rue St. Benoit in un periodo che ancora oggi viene definito “il grande momento di Saint-Germain-des-Prés” per la straordinaria vivacità culturale che attraversa le vie del quartiere, il locale è destinato a ospitare uno dopo l'altro tutti i grandi nomi del jazz mondiale di passaggio a Parigi, sia quelli di stile mainstream che i protagonisti delle evoluzioni più moderne. Alla fine degli anni Sessanta entra in un declino che appare inarrestabile e, complici una serie di problemi relativi alla proprietà e alla gestione, finisce per chiudere i battenti. Non sarà per sempre perché dopo un’interruzione dell’attività durata qualche anno, riaprirà le porte ai musicisti jazz a partire dal 1979.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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